domenica 6 settembre 2015

Non sapevo di essere incinta superhero style (II)

Prima che arrivasse Sins Past a mettere tutti d'accordo, quando si parlava di violenza perpetrata nei confronti di un personaggio si citava sempre, inevitabilmente e giustamente, la trama della gravidanza di Miss Marvel, alias Carol Danvers, la quale trovò il suo epilogo nel tristemente famoso numero 200 di Avengers. Che, come tutti i numeri che hanno fatto storia (nel bene e nel male), porta con sé alcuni retroscena.

MISS MARVEL: IL PADRE DI TUO FIGLIO È IL FIGLIO DI SUO PADRE

Con la conclusione della prima serie dedicata a Miss Marvel, il personaggio ricomparve sulla serie Avengers, a quel tempo gestita da David Michelinie e disegnata perlopiù da George Perez. Poco dopo essere entrata a far parte degli Eroi più Potenti della Terra, però, Carol scoprì di essere incinta. Di ben sei mesi. Cosa ancora più sconvolgente per via del fatto che fino al giorno prima non c'era alcun segno di gravidanza e che, in ogni caso, non c'era stato... l'atto primario! Nei tre numeri antecedenti al 200 la gravidanza proseguì in maniera rapida e nell'ultima pagina del nr. 199 il parto cominciò.
L'intenzione originaria di Michelinie era di rivelare che l'innaturale gravidanza di Carol Danvers fosse stata voluta dalla Suprema Intelligenza allo scopo di creare un ibrido umano/kree (cosa peraltro suggerita anche nei numeri finali della prima serie di Miss Marvel). Ma poi accadde l'imprevisto: in un numero di What If...? di poco antecedente, infatti, questa trama era stata già sfruttata, seppur usando Rick Jones al posto di Carol. E quindi? E quindi i piani originari andarono modificati, e pure il prima possibile per via delle scadenze editoriali e del numero con doppia foliazione. Pensate un po', all'epoca c'era una precisa direttiva che impediva a uno sceneggiatore di riciclare trame già apparse su altre serie: mi sa che al giorno d'oggi è stata abrogata.
Per aiutare Michelinie nella stesura della trama, venne chiamato Bob Layton (che con lui aveva collaborato su un lungo e celebre ciclo di Iron Man), e anche George Perez dette il suo contributo, sebbene con ogni probabilità il suo apporto fu minimo. Infine alla sceneggiatura partecipò nientemeno che l'editor capo della Marvel Jim Shooter, anche se poi lui dichiarò di non ricordare dove potesse essere intervenuto. Ora in questa situazione si creò la classica situazione in cui un gruppo di persone doveva prendere una decisione in breve tempo e quindi fu utilizzata la prima idea ritenuta buona che venne loro in mente. Non fu una buona idea.
Duecentesimo numero di Avengers, del 1980: dopo lo shock del parto, Carol Danvers decise di vedere il suo bambino... solo per scoprire che era diventato in poche ore un maschio adulto di nome Marcus! E lui prontamente spiegò tutto: era il figlio di Immortus, nato nel Limbo senza tempo e, quando suo padre scomparve nel nulla, iniziò a provare una profonda solitudine. Oltretutto non poteva andare sulla Terra in quanto, essendo un prodotto del Limbo, ciò avrebbe causato devastanti distorsioni spazio-temporali. Fu allora che Marcus concepì l'idea: non trasferirsi sulla Terra, ma rinascervi accelerando il processo di crescita, di modo da negare le distorsioni. Per il parto occorreva una donna di eccezionale potenza e Carol fu la prescelta: grazie alle macchine di Immortus, Marcus la portò nel Limbo e le diede una... piccola spinta per convincerla ad accoppiarsi con lui. Non chiedetemi poi come da lì sia diventato un feto nel ventre di Carol, la mia mente preferisce non pensarci troppo. Comunque, per riassumere il tutto con una sola parola: stupro, fisico e mentale.
Ma le distorsioni conseguenti non erano state evitate e quindi Marcus doveva tornare nel Limbo, di nuovo in completa solitudine. E Carol cosa decise? Di voler andare con lui (le aveva appena detto di averla violentata, eh). E i Vendicatori cosa fecero? La lasciarono andare, in compagnia dell'uomo che con assoluto candore (il candore di certi stupratori) aveva rivelato a tutti loro di aver abusato sessualmente della loro compagna di squadra. Né ebbero mai dei ripensamenti su questa decisione. BOOM! La fretta di concepire la prima trama utile, il numero eccessivo di sceneggiatori e l'esigenza di spettacolarizzazione avevano causato il disastro. A quell'epoca Internet non esisteva, ma le polemiche furono immediate. E la Marvel si guardò bene dal ripescare per un po' di tempo il personaggio di Miss Marvel. Fino ad Avengers Annual 10, del 1981.
Lo sceneggiatore di questa storia fu Chris Claremont, che aveva sceneggiato anche quasi per intero la prima serie di Miss Marvel e come molti non aveva gradito il trattamento che era stato riservato a Carol (a detta di Shooter c'era anche una piccola rivalità all'epoca tra lui e Michelinie). E quindi facendo parlare Carol a nome suo, espresse il disappunto per quella storia e fece infine dire a Carol che il suo più grande errore era stato quello di fidarsi dei Vendicatori (in senso lato, fidarsi degli sceneggiatori di quella storia). Il personaggio di Marcus comparve solo un paio di volte nei decenni successivi, ma più in generale nessuno fece più riferimento a questa trama, per evitare di dover di nuovo scavare in quella pagina poco elegante dei Vendicatori.
Avengers 200 e Avengers Annual 10 costituiscono comunque numeri storici anche per l'Italia, poiché fu da questi racconti che la Star Comics ripartì con le serie vendicative quando riportò la Marvel in Italia dopo la Corno. Se andate nelle case dei nerd più attempati e trovate la copia malridotta e a pezzi di "Il Destino di Miss Marvel", sappiate che avete di fronte a voi una perla rara.
L'ultima parola su questa vicenda spetta a Jim Shooter, che con molta onestà nel 2011 dichiarò:"Avengers 200 è una farsa" e rimpianse di aver dato l'avallo a questa storia e di vederci il proprio nome stampato sopra, in doppia veste peraltro. Anche i giganti cadono.

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